Il linguaggio del cane

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Il cane comunica con i suoi simili e con noi: ci sembra cosa scontata, del tutto naturali, ma bisogna anche essere in grado di comprendere cosa vogliano dirci. Comunicare serve per ogni tipo di interazione, non comunicare è impossibile.
Ogni atteggiamento che poniamo in essere è comunicazione, anche non verbale. Certo il problema si pone quando due linguaggi sono molto, molto differenti: in questo caso bisogna cercare di interpretare. Anche nella coppia uomo-cane, imparare a comunicare è fondamentale.
Sapevate che il cane ci studia molto? Egli cerca di intendere le nostre emozioni, i gesti, anche i suoni che emettiamo.
Magari non ha tanto importanza la comunicazione verbale e vocale quanto quella per associazione: dire ‘pappa’ al cane può significare poco per lui, ma prendere in mano la sua ciotola ha un preciso significato. Alla stregua, come il cane si sforza di capirci, dovremmo provare a fare lo stesso nei suoi confronti.

Il segnale ed il contesto

Per il cane un comportamento ha un significato preciso dentro un certo contesto. Ogni segnale quindi può avere due o più significati: bisogna imparare ad associare il segnale al contesto.
Pensate all’inchino del cane: lo può fare perché vuole giocare, oppure perché vuole più spazio. Quindi il segno, estrapolato dal contesto, ha poco significato. Dobbiamo imparare ad associare le due cose.
Il cane comunica sostanzialmente con il corpo e con la posizione del corpo nei confronti nostri: essa si chiama prossemica. La sua postura ha significati ben precisi.
Essere dietro l’interlocutore significa delega dell’iniziativa; girarsi significa ‘basta’, chiusura della comunicazione; quando il cane è a fianco, denota collaborazione, mentre quando è frontale, può essere sfida.
Anche la postura del cane è fondamentale per capire il suo atteggiamento. Se il cane ha il baricentro in asse è tranquillo. Laddove il baricentro sia spostato sulle zampe davanti, è in atteggiamento di vigilanza, o si sente minacciato.
Il cane tutto schiacciato all’indietro invece ha paura. La posizione con la pancia in su è segno di sottomissione, paura e richiesta di rassicurazione e coccole da parte del padrone.

Cinetica del cane

Oltre che la gestualità, per comprendere la comunicazione del cane bisogna anche vedere il movimento del corpo rispetto all’umano, cioè la cineteca del cane. Il cane che non vuole problemi solitamente cammina lungo una curva. Il modo di scodinzolare del cane ci dice davvero tanto di lui. La coda alta è sintomo di sicurezza, quella bassa di paura. Lo scodinzolio ampio è segno di serenità, quello veloce e breve è segno di tensione.
Attenzione anche alle orecchie del cane: se sono dritte sta ascoltando ed è sull’attenti; se sono appiattite sulla testa, ha paura; se sono leggermente indietro, è un segnale neutro.
La testa tenuta bassa indica deferenza, quella girata pacificazione, quella alta asserzione, quella inclinata invece indica che il cane non capisce.

La voce del cane

Il cane usa la voce per dei precisi intenti comunicativi a distanza.

  • ululato: richiamo del gruppo;
  • abbaio: richiede attenzione, oppure avvisa di pericolo, o minaccia;
  • guaito: paura, dolore;
  • uggiolio: disagio, richiesta di attenzione;
  • latrato: tipico dei cani da caccia;
  • ringhio: minaccia, ma anche gioco, dipende dal contesto.

La marcatura

Un altro modo di comunicare del cane è attraverso le maschiature. Il cane usa molto il naso e l’olfatto e dalla marcatura può capire tantissimo dell’altro cane, la salute, il sesso, lo stato d’animo.

Come evitare errori nella comunicazione col cane 

  • Comunicare col cane comporta il rischio di fraintendere ed essere fraintesi. Conoscere i principali errori da non compiere può aiutare a ridurre il problema. Cercate di usare poche parole, calibrate bene con attenzione. Il cane sente i suoni, non capisce le parole; cercate di pronunciarle chiaramente e senza mischiarle o alterare troppo il tono della voce.
  • Ogni segno ha un significato. Per esempio il dito in alto, col quale solitamente si chiede al cane di sedersi o di mettersi a terra, e via dicendo; il cane non può capire che cosa significhi quel dito in tutte le salse, ovviamente.
    Anche usare dei segnali sempre diversi per ottenere la stessa cosa o lo stesso comando è deleterio, confonde il cane e non serve.
  • Il cane non comprende gli abbracci e le nostre dimostrazioni di affetto. Anzi, vi stupirà sapere che l’abbraccio per il cane è un gesto aggressivo, simile alla monta, per questo non lo percepisce bene, anche se si rassegna a subirlo se in famiglia. Non abbracciate mai cani sconosciuti.
  • Non bisogna attribuire ai gesti dei cani dei significati propriamente umani. Per esempio, il cane non bacia, leccare è un segno di pacificazione, cerca di mostrare il disagio e di cercare un aiuto.

I segnali nel giusto contesto

Come abbiamo detto prima, bisogna anche avere la capacità di interpretare il segnale del cane nel giusto contesto. Per esempio il ringhio può avere un significato opposto: di gioco, per esempio mentre si da tira e molla col padrone, oppure di minaccia.
Bisogna cercare di non sottovalutare i comportamenti ed i gesti che il cane usa, sono l’unico modo che ha di comunicare con noi. Sarebbe al contrario bene se imparassimo a condividere un linguaggio unico, cercando un punto d’incontro per essere più vicini.

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