Il veterinario comportamentalista

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Forse non tutti sanno dell’esistenza di una categoria particolare di veterinari: quelli comportamentalisti. La medicina comportamentale fa parte della medicina veterinaria, e si occupa non del benessere fisico ma piuttosto di quello psicologico del cane.

Il veterinario comportamentalista è una persona estremamente specializzata, come previsto dalle norme della FNOVI; deve essere abilitato per aver frequentato una scuola di specializzazione universitaria, un master di II livello o un corso sia pratico che teorico come esame finale, e deve avere almeno 3 anni di esperienza clinica.

Quando occorre il veterinario comportamentalista

Quando rivolgersi ad un esperto di questo tipo? Un veterinario comportamentalista può tornare utile in tutti i casi in cui il nostro cane si comporti in maniera particolare, abbia atteggiamenti e comportamenti che possono mettere a rischio la sua salute, o la salute di altri cani, e quella delle persone.
Un cane che ringhia in continuazione, che tende a mordere senza motivo, troppo pauroso, o che rifiuta l’interazione con altri cani può avere un disturbo che deve esser curato, proprio come cureremmo una zampa rotta o un’infezione.
Il veterinario comportamentalista ha il compito di valutare da quale disturbo sia affetto il cane e quindi, assieme a degli esperti, come gli istruttori cinofili, valutare un percorso rieducativo e riabilitativo.
Solo in casi rari e gravi il veterinario darà delle medicine al cane.

Lo scopo del veterinario comportamentalista

Scopo di questo esperto, abbiamo detto, è quello di elaborare una diagnosi, di capire che tipo di disagio abbia il cane e perché ne soffra. Innanzitutto egli valuterà che il comportamento del cane non sia dovuto a disturbi fisici (per esempio una ferita nascosta e dolorante).
Ovviamente le tempistiche e l’impegno di questo compito dipendono da una serie di situazioni inerenti al caso particolare. Dopo che si avrà contattato telefonicamente il veterinario, si potrà elaborare una strategia di incontro con il cane per valutare il problema.
Il veterinario potrebbe anche voler valutare come si comporta il cane nel suo ambiente abituale, e quindi effettuare la visita a domicilio. Ovviamente in questo caso l’esperto adotterà tutte le precauzioni per impedire al cane di percepire la sua presenza come una minaccia.
Altrimenti l’esperto potrebbe valutare di incontrare il cane in un ambiente sicuro e neutrale per l’animale e per gli altri. Spesso, per questione di comodità, la visita viene organizzata direttamente presso l’ambulatorio, anche se questo può essere fonte di stress per il cane. Il veterinario ha anche il compito di realizzare l’anamnesi, cioè di ricomporre la storia clinica del cane e della sua famiglia nonché di situazioni legati al luogo e alla famiglia con la quale vive.

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